I collages policromatici e polimaterici pervasi da una
vena giocosa ed ironica, costituiscono l'icona della vena
satirica dell'artista milanese: lo smembramento delle
forme per esprimere la deflagrazione della materia e dell'immagine.
L'opera di Baj si articola per periodi, tutti improntati
all'ironia dissacratoria e al rinnovamento dell'espressività:
filoni ludici e giocosi come ne "Gli specchi, i mobili,
i meccani, le dame, le modificazioni, i d'apres"
si integrano con la denuncia della violenza e del degrado.
Dalle prime figurazioni del periodo nucleare (1951),
Baj manifesta un importante impegno contro ogni tipo di
aggressività che, attraverso i grotteschi collages
"I Generali (1959)" e "Le parate militari",
approda a tre grandi opere: "I funerali dell'anarchico
Pinelli" (1972), "Nixon parade" (1974)
e "L'Apocalisse" (1979).
Con "Epater le robot" (1983) e "Manichini"
(1984-87) Baj accentua la critica alla contemporaneità
e all'uso indiscriminato delle tecnologie, mentre con
"Metamorfosi e metafore" (1988), "Mitologia
del Kitsch" (1989) e "Il giardino delle delizie"
denuncia la corruzione del gusto generata dalla cultura
del prodotto industriale.
Nel 1993 inizia il ciclo delle "Maschere tribali",
dei "Feltri" e dei "Totem". Il 1999
è caratterizzato dai 164 ritratti dei Guermantes
tratti dalla Recherche di Proust.
L'accostamento di pittura e letteratura ha sempre costituito
per Baj fonte di inesauribile ispirazione. I rapporti
con poeti e letterati italiani e stranieri sono testimoniati
da una serie di cinquanta libri d'artista, corredati da
stampe e multipli, che vanno dalle opere di poeti dell'antichità
classica come Lucrezio, Marziale, Tacito ad autori via
via più vicini, tra i quali: Lewis Carrol, John
Milton, André Breton, Edoardo Sanguineti, Roberto
Sanesi, Umberto Eco, Alda Merini.
Memorabili anche le sue incursioni nel mondo del teatro
con le famose marionette realizzate per lo spettacolo
"Ubu Roi" di Alfred Jarry del 1984.
Ha pubblicato numerosi libri tra i quali "Patafisica",
"Automitobiografia", "Impariamo la pittura",
"Fantasia e realtà" con Guttuso, "Ecologia
dell'arte".
Ha collaborato, soprattutto nel corso degli anni Ottanta,
con importanti giornali e riviste, come "Il sole
24 ore" e il "Corriere della Sera". Ha
esposto nei maggiori musei e gallerie del mondo.
Enrico Baj muore a Vergiate (Varese) il 16 giugno 2003.
Su bozzetti eseguiti da Enrico Baj Novamosaici ha
realizzato numerosi mosaici.
Si segnala anche un'opera urbana grandiosa: la
realizzazione del "Muro" di Enrico Baj
a Pontedera; la più grande opera realizzata dall'artista
nel mondo e, con i suoi 300 mq (100 metri x 3 di altezza),
il più vasto mosaico in Italia. Inaugurato il 22
dicembre 2006, costituisce l'ultimo grande progetto del
maestro prima della sua scomparsa.
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