I MOSAICI > Informazioni - i mosaici d'arte realizzati
da Novamosaici (tutte le immagini in questa pagina
sono relative a mosaici eseguiti da Novamosaici)
Fratelli Toniutti - MOSAICI E VETRATE D'ARTE DAL
1955 A MILANO
NOVAMOSAICI:
UNA FANTASTICA "BOTTEGA" DI MOSAICISTI
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IL MOSAICO
- UN'ARTE ANTICA
Nell'antichità, il supporto del mosaico era in
genere un pavimento o un muro; oggi, di solito, i mosaici
vengono eseguiti in laboratorio per essere poi trasportati
e fissati nel luogo di destinazione. Quindi il supporto,
ovvero il piano tagliato nel formato desiderato per eseguirvi
il mosaico, non è più vincolato a una superficie
architettonica preesistente ma è costituito da
un materiale inerte come legno multistrato o cemento armato.
Quando si tratta di mosaici molto grandi o da realizzare
su pareti curve (absidi, timpani, volte di chiese o altri
monumenti), però, il mosaico viene sempre eseguito
sul posto. In questi casi si procede alla ravennate
cioè applicando e inserendo direttamente, per accostamento,
le varie tessere una alla volta con infinita pazienza.
Oppure si può applicare il mosaico che già
sia stato composto a rovescio e incollato provvisoriamente
su un foglio di carta molto resistente, ribaltandolo e
pressandolo sulla parete preparata con malta fresca. Questo
procedimento (metodo indiretto) è molto
simile a quello che usano i piastrellisti per applicare
a rovescio piccole piastrelline che si vendono con la
faccia incollata su fogli.
Vediamo come si procede per eseguire un mosaico.
Fatto un piccolo bozzetto dell'opera che si intende realizzare,
lo si ingrandisce su un cartone a grandezza naturale,
in scala uno a uno. Il disegno tracciato sul cartone viene
percorso da una quantità di forellini attraverso
i quali passa, per spolverio, della polvere di nerofumo.
Il disegno, allo stesso modo di quel che si fa con l'affresco,
viene quindi trasferito attraverso questi fori
sul piano di supporto ove va eseguito il mosaico.
Per zone, le parti disegnate vengono coperte di malta;
sulla malta vanno inserite le tessere, prendendole a una
a una col pollice e l'indice e, sempre con la pressione
delle dita, calcandole sino a incastonarle sul fondo.
La malta viene stesa a zone perchè tende a indurirsi
per essiccazione; deve quindi essere preparata e stesa
un po' alla volta, in relazione ai tempi occorrenti per
incastrarvi le tessere del mosaico.
La stessa precauzione va usata per l'affresco che, come
è noto, deve essere eseguito su intonaco fresco.
Quindi si può affermare che il mosaico e l'affresco
hanno più punti tecnici in comune, oltre ad averci
dato i massimi capolavori della grande arte Italiana.
Il mosaico ha un vantaggio in più sull'affresco:
i suoi colori sono inalterabili, pronti a sfidare le intemperie,
la luce, l'eternità; infatti il materiale usato
per le tessere è solitamente di tipo marmoreo o
vetroso.
Nella preistoria, quando ancora non esisteva il vetro
o la lavorazione del marmo, il primo mosaicista utilizzò
sassolini tratti dal greto di un fiume o dalle spiagge
marine; spesso vi inserì anche conchiglie e frammenti
di vari materiali solidi e duraturi.
Con Bisanzio e Ravenna (V e VI secolo d.C.) l'uso del
vetro si generalizzò: si usava fondere delle paste
vitree colorate che venivano colate in piastre da spezzettare.
L'attrezzo principale del mosaicista divenne una martellina
a mezza luna munita di due estremità taglienti
che spezzano il materiale vetroso secondo le esigenze
di forma e di grandezza. Questo martello non viene usato
per incastonare le tessere che, come è già
stato detto, vengono pressate nella malta solo con le
dita.
Per avere un'idea della pazienza e dei tempi necessari
per realizzare un mosaico, basti ricordare che un metro
quadro di mosaico ravennate contiene da 10 mila a 20 mila
tessere, spezzate e posate ad una ad una.
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Trento Longaretti
Padre Ambrogio Fumagalli
Padre Francesco Radaelli
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smalti vitrei di vari colori
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Maestro mosaicista al lavoro
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dettaglio di un mosaico in lavorazione
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Fernand Léger
un angolo dell'atelier di Novamosaici
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DIPINGERE
CON LE PIETRE
L'uomo ha da sempre amato mettere assieme pietre colorate,
vetri rotti e levigati dall'acqua, cocci e mattoni spezzati.
Ciò favorisce il libero processo creativo ma anche
un'altra tendenza tipica dell'essere umano: quella dell'accumulo.
In arte, l'accumulo di tanti pezzetti di pietre e vetri
colorati, ove questi frammenti vengano disposti seguendo
una certa idea creativa, dà luogo al mosaico.
Il mosaico è dunque una tecnica antica quanto il
mondo ma assolutamente contemporanea perchè risponde
a due delle caratteristiche basilari dell'uomo: la tendenza
all'assemblaggio per associazione di frammenti e di idee
e la pulsione verso l'accumulo.
Il mosaico, così come il collage, è
una sorta di pittura che si fa con materiale solido.
I colori e i materiali pittorici si possono così
distinguere in due grandi categorie: tra quelli liquidi
ci sono gli acquerelli, le tempere, gli oli, gli acrilici
e le vernici; tra quelli solidi si trovano gli
oggetti e i materiali per fare i collages, le tessere
colorate per i mosaici e infine i pastelli, le matite
e i carboncini che si usano per sfregamento.
Pur paragonando il mosaico al collage, occorre dire che
tra le due tecniche vi è una differenza sostanziale
oltre a quella consistente nei tipi di materiale usato:
mentre nel collage i pezzi di materiale vengono spesso
sovrapposti tra loro oppure vengono incollati sopra a
una zona già dipinta, le tessere del mosaico sono
invece incastrate l'una accanto all'altra.
La modernità del mosaico, comunque, è data
non solo dalla somiglianza con il collage ma anche dalla
sua alta carica decorativa e cromatica.
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I
MOSAICI REALIZZATI DA NOVAMOSAICI
Dal 1955 Novamosaici opera nei settori del mosaico
d'arte, delle vetrate artistiche Dalles e dell'intarsio
con i maggiori artisti contemporanei, Italiani e stranieri,
nell'edilizia sacra, civile, pubblica, privata e nell'arredo
urbano.
A Novamosaici è stata riconosciuta, dai
grandi artisti con cui ha lavorato, un'eccezionale capacità
interpretativa e una perfetta padronanza tecnica nell'uso
combinato di tessere ed intarsi in materiali di varia
natura: marmi, ceramiche, smalti vitrei multicolori, metalli,
resine.
I virtuosismi musivi dei Fratelli Toniutti sono frutto
di un lungo e continuo sforzo di affinamento, perfezionato
in oltre mezzo secolo di lavoro e di studio a contatto
con tante e diverse personalità dell'arte e dell'architettura.
Novamosaici ha sviluppato nel tempo sistemi e
tecniche che sono diventati oggi patrimonio della seconda
generazione. Segreti di bottega per la costruzione del
mosaico: nella lavorazione delle tessere e nella ricerca
di accostamenti innovativi, generando campiture attraverso
cui la luce crea vibrazioni cromatiche con il risultato
di una migliore interpretazione musiva dell'opera d'arte.
Nel mosaico d'arte sacra, la tecnica in sinergia con la
sensibilità cromatica e compositiva dei mosaicisti
di Novamosaici definiscono un risultato ove la rappresentazione sacra
e il simbolismo religioso acquisiscono un valore determinante
per un forte impatto emotivo e spirituale.
Nel mosaico d'arte collocato nell'ambito dell'arredo pubblico,
civile, urbano e privato, l'acquisita esperienza tecnica
fa sì che le opere realizzate non risentano dell'eventuale
collocazione in ambiti aperti, ove l'opera può
essere sottoposta a condizioni climatiche diversificate,
arrivando così a dare un valore aggiunto e ad impreziosire
lo scenario in cui vengono collocate.
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un mosaico di Cremonini
Padre Bernardo Collura
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Emiliano Viscardi
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Giorgio Michetti
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Virgilio Guidi
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Enrico Baj
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Ugo Nespolo
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Dario Brevi
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